La birra cruda e non filtrata
Bicchieri di birra con campo di grano sullo sfondo

La birra cruda e non filtrata

In commercio troviamo diversi tipi di birre, le due caratteristiche che distinguono in primis le tipologie sono “cruda”  e “non filtrata”.

Sono due aspetti dovuti alla tecnica produttiva generalmente usata nella produzione di prodotti artigianali, spesso sfruttati a livello di marketing come elemento valorizzante di tipicità e naturalezza della bevanda.
È quindi fondamentale che anche il consumatore finale conosca il significato dei due termini,  indipendenti dal punto di vista produttivo, anche se spesso caratterizzanti lo stesso prodotto.
Il termine cruda è sinonimo di non pastorizzatata.  La pastorizzazione è un processo di riscaldamento, che permette “spengere”gli enzimi distruggendo i microrganismi residui nella birra. Tale trattamento viene attuato dopo la fermentazione secondaria, con l’obiettivo di allungare la conservazione della birra.

Può essere svolta mediante un processo su birra sfusa prima dell’imbottigliamento (a pressione controllata) in condizioni isobariche per evitare la perdita della schiuma, oppure dopo l’imbottigliamento (anche nel caso di birre rifermentate in bottiglia).
Le tipologie di birra cruda sono adatte a produzioni e distribuzione limitata, con termine minimo di conservazione più breve e conservate in condizioni più stringenti rispetto a quelle pastorizzate.

 

La filtrazione invece è un procedimento di separazione fisico-meccanico che viene usato per separare le fasi solide dal liquido in cui sono disperse.
Il processo stesso di produzione della birra viene usato per separare i depositi dei lieviti, le cosidette fecce, che residuano in seguito alla fermentazione secondaria. Questo processo non può essere svolto per le birre rifermentate in bottiglia, che non vengono stappate fino al momento del consumo della bevanda. Senza questo trattamento  la birra viene lasciata integralmente ricca di cellule di lievito. Alla vista la birra così prodotta è caratterizza per  una tipica torbidità, che può essere accompagnata dalla presenza di una quantità piccola di deposito sul fondo del contenitore (in questo caso non rappresenta un difetto, ma un elemento di assoluta normalità per questa tipologia di prodotto).